Lavrov: l’errore più grave sulla Libia non è italiano

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Lavrov Libia

Lavrov LibiaPer il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov non è l’Italia “ad aver fatto errori” nella crisi libica, dato che l’errore principale è stato compiuto nel 2011 quando la Nato decise di bombardare la Libia e l’Italia “non era tra i Paesi che hanno spinto per questa soluzione”.

Ma nel rispondere all’Ansa Lavrov non si riferisce certo allo stesso errore di cui parlava il giornalista. Così il Ministro degli Esteri russo approfitta della domanda per puntare ancora il dito su chi allora decise il fatale attacco alla Libia che portò al caos attuale, dando un contentino al Governo italiano in vista del suo incontro con il ministro Di Maio a Berlino.

“Ora quel che serve è unire i libici e non è facile dato che Haftar e Sarraj non riescono nemmeno a stare nella stessa stanza. È molto importante che ora la tregua venga osservata”, ha aggiunto Lavrov. “È un passo avanti certo e speriamo che venga preservata, preferibilmente per un periodo di tempo indefinito”, ha detto Lavrov sottolineando come Haftar, nonostante non abbia firmato il documento di Mosca dopo i negoziati, abbia confermato di voler rispettare il cessate il fuoco.

“La Russia sostiene la conferenza di Berlino, più paesi prendono parte al processo di soluzione della crisi libica e meglio è: i documenti sono stati quasi tutti negoziati, sono in linea con la risoluzione dell’Onu e noi ci aspettiamo che il consiglio di sicurezza dell’Onu sostenga le conclusioni della conferenza”. La cosa più importante, dopo Berlino, è “non ripetere gli errori del passato”.

“Abbiamo preso parte a tutte e cinque le riunioni preparatorie. I documenti finali sono praticamente approvati ora. Sono pienamente conformi alle decisioni prese dal Consiglio di sicurezza Onu sul processo di pace in Libia, non includono alcun punto in contraddizione con le decisioni del Consiglio di sicurezza”, ha detto Lavrov.

 

 

 

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