Con un’ingerenza negli affari interni di un paese sovrano, le Nazioni Unite entrano a gamba tesa nella politica brasiliana. L’Onu ha formalmente chiesto alle autorità del Brasile di lasciar partecipare l’ex presidente Lula – condannato a 12 anni per corruzione e riciclaggio – alle Presidenziali di ottobre.
Il Comitato dell’Onu per i diritti umani ha chiesto formalmente al Brasile di lasciar partecipare l’ex presidente Luiz Inacio ‘Lula’ da Silva alle prossime elezioni presidenziali di ottobre.
Le Nazioni Unite hanno chiesto in particolare di: “non impedire a Lula di candidarsi alle elezioni del 2018, fino a quando i suoi ricorsi dinanzi ai tribunali non saranno stati portati a termine in un giusto procedimento giudiziario”.
La giustizia brasiliana ha condannato Lula per reati gravi
Come è noto, il Tribunale d’appello ha condannato Lula a una pena di 12 anni e 1 mese per gravi reati, quali corruzione e riciclaggio. Il Partito dei Lavoratori ha indicato Lula come suo candidato alle prossime elezioni presidenziali che si terranno il 7 ottobre. Tuttavia, secondo la legge brasiliana, l’ex presidente ha perso il diritto alla candidabilità proprio a seguito della condanna in secondo grado.
Successivamente – con una mossa disperata per evitare la detenzione – Lula aveva fatto richiesta di libertà provvisoria al Tribunale Supremo Federale, massimo organo giudiziario brasiliano. Il Tribunale Supremo aveva tuttavia respinto la domanda, mandando in carcere l’ex presidente.
L’invito dell’Onu non solo appare inappropriato e irrituale secondo le regole del galateo internazionale. Sul piano legale, è anche del tutto illegittimo.
Di fatto, le Nazioni Unite stanno chiedendo ad uno Stato sovrano di disapplicare la legge per permettere ad un candidato (guarda caso di sinistra) di partecipare ad una gara elettorale. E questo in difetto dei requisiti che valgono per tutti gli altri candidati.
Il Comitato Onu per i diritti umani, un organo controverso e squalificato
Un passo di tale natura avrebbe già tutte le caratteristiche per essere considerato un’ingerenza. Ma c’è di più.
La terminologia impiegata nel comunicato delle Nazioni Unite è infatti molto inquietante. E particolarmente insultante per il Brasile che, fino a prova contraria, è uno Stato di diritto. In Brasile i diritti civili e politici, per non parlare di quelli del lavoro, godono senz’altro di maggior tutela che nella maggioranza degli Stati che siedono al Palazzo di Vetro.
Nel comunicato delle Nazioni Unite vi è un passaggio che sottolinea l’esigenza che la vicenda processuale di Lula si concluda con un “giusto procedimento giudiziario”.
In altre parole, l’Onu sembra sostenere che i due gradi di giudizio che hanno condannato Lula per gravi reati non siano stati “giusti”.
Si tratta di un vero e proprio intervento a gamba tesa. Una grave ingerenza. Propiziata, more solito, da parte dei soliti sedicenti “esperti” (il Comitato non è un organo politico, a differenza del Consiglio Onu per i diritti umani) nell’imbarazzante tentativo di favorire i propri beniamini politici.
Che il Comitato Onu per i diritti umani sia un organo particolarmente controverso e squalificato lo si sapeva. Ma non c’è dubbio che quest’ennesimo scivolone stinga sulla credibilità dell’intero sistema delle Nazioni Unite.
Quella dell’Onu è una grave ingerenza negli affari interni brasiliani
La vicenda giudiziaria di Lula e la sua condanna in appello hanno rappresentato un grave colpo alla narrativa della superioritá morale della sinistra sudamericana. Pertanto, la scelta del Comitato appare molto sospetta. Sarà interessante vedere quale sarà la reazione ufficiale di Brasilia.
Se il Brasile non rispedisse al mittente questo maldestra ingerenza volta a condizionare le elezioni presidenziali farebbe un gravissimo errore.
Diversamente facendo, Brasilia permetterebbe una grave lesione della sua stessa sovranità. Un precedente gravissimo che potrebbe porre le basi per ulteriori ingiustificate interferenze nella vita politica di tutti i paesi.
Anche e soprattutto di quelli dalla indiscussa vita democratica. Quelli non democratici degli inviti e dell’Onu non se ne curano.