Farnesina, per il lancio del portale culturale invitano Michela Murgia ma lei spara sull’etnocentrismo

Fra le perplessità dei diplomatici, la Murgia trasforma la presentazione del portale per promuovere la cultura italiana nel mondo in un comizio

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Murgia

Lo scorso 4 marzo la Farnesina ha lanciato il nuovo portale italiana. lingua cultura creatività nel mondo. Murgia

italiana è un innovativo progetto degli Esteri dedicato alla promozione internazionale della lingua, della cultura e della creatività italiana.

italiana, brillante progetto per promuovere la cultura italiana nel mondo…

Il portale vede la Farnesina impegnata sia nel ruolo di promotore che di produttore e sostenitore diretto di iniziative culturali attraverso la piattaforma stessa, il canale audiovisivo Vimeo, la Newsletter e i canali social del ministero. Una Farnesina soggetto e mecenate, dunque. Un nuovo, valido strumento per raccontare al pubblico internazionale un’Italia creativa e dinamica.

Fin qui tutto bene, salvo che improvvisamente si scopre che per presentare tutto questo è stata scelta, tra gli altri, un personaggio controverso come Michela Murgia.

… con una madrina controversa come la Murgia…

Ci si chiede da dove sia venuta l’idea di associare la promozione e la valorizzazione della rete culturale degli Esteri, che ha oltre 82 Istituti Italiani di Cultura all’estero, delle scuole italiane, dei lettorati, delle missioni archeologiche e delle iniziative legate all’Unesco a uno dei personaggi più faziosi e divisivi del panorama mediatico italiano.

E in effetti quando il volto di Michela Murgia riempie il video e la scrittrice inizia a spiegare cosa pensa del progetto, chi inspiegabilmente l’ha scelta come testimonial alla presenza del ministro degli Esteri Di Maio deve essere impallidito.

La Murgia ha trasformato la presentazione di italiana in un comizio

“italiana per me è la presunzione di essere i più bravi nell’arte…

Forse la Murgia intendeva presunzione nel senso di orgoglio? No.

Siamo stati per secoli etnocentrici,” prosegue il video, nell’imbarazzo generale, “ma ora non ce lo possiamo più permettere. Io non vorrei mai più sentire: in Italia c’è il 70% del patrimonio culturale mondiale: questa è una cosa falsa, è una cosa che al contrario parla dei nostri parametri rigidi.

Le battute mortificanti della Murgia squalificano lo spirito di italiana 

Ma come? Il tema centrale che giustamente si voleva affrontare non erano le nuove sfide della cultura, della lingua e della creatività italiana all’estero? Niente, la Murgia non si ferma più, e giù con l’ibridazione, l’Italia ponte verso l’Africa. E no al nazionalismo, e no ai rigurgiti di sovranismo, eccetera.

Se questa è la risposta alla domanda di cultura italiana nel mondo, allora buona fortuna a tutti. Tra gli imbarazzati diplomatici che assistono a questa curiosa scenetta ci si domanda “ma la Murgia aveva capito a quale evento l’avevano invitata? O forse qualcuno non aveva capito chi fosse la Murgia?”

I diplomatici perplessi per la scelta dell’ineffabile testimonial

L’exploit della Murgia non essendo passato inosservato, non sono mancate alcune voci critiche nell’attuale maggioranza. Per il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia il portale del Maeci parte col piede sbagliato: “ancora una volta, chi occupa gli spazi della cultura li trasforma in pulpiti di propaganda e non si rende conto di quanto sia grave la mancanza di pluralismo. E ancora più grave questo diventa nel momento in cui a promuovere l’iniziativa è un’istituzione come il Ministero degli Esteri. Che utilizza soldi pubblici e che quindi dovrebbe essere molto attento al pluralismo”.

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