Un nuovo lutto ha colpito la Farnesina. Ieri il covid ha tolto la vita a Antonio Verde, numero due dell’ambasciata d’Italia al Cairo. Verde è il secondo diplomatico italiano a perdere la vita in servizio nel 2021, dopo l’assassinio dell’ambasciatore Luca Attanasio.
Il Cairo, il covid stronca Antonio Verde, numero due dell’ambasciata d’Italia
La notizia ha suscitato profonda commozione fra i diplomatici. Intelligente, colto e amabile, il diplomatico napoletano godeva della considerazione e del rispetto dei colleghi. Prima del Cairo, Verde aveva ricoperto incarichi delicati in sedi come Mosca, Tokyo e Los Angeles. Tuttavia – confidano alcuni – non sempre l’amministrazione avrebbe riconosciuto i suoi meriti professionali.
Il cordoglio non sembra però essere l’unica emozione a animare le feluche. Da quanto si apprende, nei corridoi della Farnesina, nelle chat dei funzionari e nel Sndmae, il sindacato dei diplomatici, è palpabile un malcelato quanto profondo disagio.
Per i diplomatici, la Farnesina avrebbe dovuto fare di più per tutelarli
In quelle conversazioni emerge la convinzione che nell’attuale pandemia il ministero degli Esteri avrebbe dovuto fare di più per tutelare le sue risorse umane. In particolare, secondo i diplomatici, davanti all’emergenza coronavirus l’amministrazione avrebbe latitato sia nella comunicazione ai dipendenti sia, soprattutto, sull’inclusione del personale in servizio all’estero fra le categorie dei lavoratori essenziali nel piano di vaccinazione nazionale.
Nel dicembre 2020, lo stesso Antonio Verde aveva scritto in proposito nel circuito del suo Sindacato: “i colleghi francesi e britannici qui al Cairo mi hanno detto che le rispettive amministrazioni avrebbero predisposto un piano vaccinale per i diplomatici all’estero, e immagino per quelli in servizio nelle Capitali…”
Una sconcertante “assenza di risposte convincenti e soprattutto di fatti” – per usare le parole di alcuni – particolarmente sentita dal personale della Farnesina, che spesso presta servizio in paesi disagiati privi di adeguate strutture sanitarie.
In qualità di datore di lavoro la Farnesina ha l’obbligo di tutelare la salute dei dipendenti
Stante questo quadro, alla Farnesina qualcosa non sta funzionando. In qualità di datore di lavoro l’amministrazione degli Esteri ha precise responsabilità di legge in materia di protezione della salute dei suoi lavoratori. Responsabilità, per inciso, che discendono dal diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione. Nel caso di Verde – si chiedono i diplomatici – queste sono state disattese?
Il 2021 sarà ricordato come l’annus horribilis della diplomazia italiana, segnato anche dalla tragedia dell’ambasciatore Attanasio. A seguito dell’omicidio di Attanasio, la magistratura ha aperto un’inchiesta e accerterà eventuali responsabilità. Difficile pronosticare se anche la scomparsa di Verde avrà seguiti legali. Ad ogni mondo, pur con le dovute differenze, le vicende di Verde e di Attanasio sono legate da un filo rosso: il fallimento del sistema che avrebbe dovuto tutelarli.