Corsa agli armamenti: la spesa militare russa supera l’intera Europa

0
175

Secondo l’ultimo rapporto del Military Balance dell’International Institute for Strategic Studies (IISS), la Russia sta aumentando il proprio budget per la difesa a un ritmo senza precedenti, superando complessivamente la spesa militare di tutti i Paesi europei messi insieme.

L’analisi pubblicata mercoledì dal think tank rivela che nel 2023 la Russia ha investito circa 13,1 trilioni di rubli (equivalenti a 145,9 miliardi di dollari) nel settore della difesa, una cifra che rappresenta il 6,7% del PIL nazionale e un incremento di oltre il 40% rispetto all’anno precedente.

Parallelamente, i Paesi europei hanno destinato complessivamente 457 miliardi di dollari alla difesa nel 2024, segnando un aumento superiore al 50% rispetto al 2014 e un incremento reale dell’11,7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, se si considera la spesa russa in termini di parità di potere d’acquisto, che tiene conto dei costi di produzione interni significativamente inferiori rispetto al mercato globale, il budget militare del Cremlino risulterebbe pari a 461,6 miliardi di dollari, superando così l’intero blocco europeo.

Fenella McGerty, esperta di economia della difesa presso l’IISS, sottolinea come questa crescita esponenziale sia frutto di una profonda trasformazione industriale e di un’accelerazione delle produzioni belliche. Tale scenario alimenta le preoccupazioni sulla possibilità che la Russia possa rivolgere la sua capacità militare contro l’Europa una volta concluso il conflitto in Ucraina.

Timori per un conflitto su larga scala

Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha già messo in guardia lo scorso anno sulla necessità di prepararsi agli sviluppi futuri. Questi timori sono stati recentemente rafforzati da un rapporto dell’intelligence danese, secondo cui Mosca potrebbe essere pronta a lanciare un attacco su larga scala in Europa entro i prossimi cinque anni.

L’impatto della guerra in Ucraina ha comportato una ristrutturazione radicale dell’apparato industriale russo, con un’attenzione particolare alla produzione di munizioni e sistemi di artiglieria, elementi chiave per sostenere le pesanti offensive sul campo. La difesa russa si è integrata sempre più nell’economia nazionale, con il settore privato che assume un ruolo crescente nella produzione militare.

Il peso delle perdite e la sostenibilità della spesa

Nonostante la crescente potenza militare, il conflitto in Ucraina ha causato ingenti perdite alle forze armate russe. Secondo l’IISS, dall’inizio dell’invasione sono stati distrutti o danneggiati oltre 14.000 mezzi tra carri armati, veicoli da combattimento per la fanteria e trasporti blindati. Per far fronte a queste perdite, la Russia ha dovuto riutilizzare mezzi d’epoca come i veicoli BTR-50 e i carri armati T-62, risalenti agli anni ’50.

Nonostante queste difficoltà, gli esperti prevedono che Mosca continuerà a sostenere finanziariamente le sue operazioni belliche per tutto il 2024, grazie alle ingenti risorse stanziate. Inoltre, il Cremlino avrebbe già in cantiere piani ambiziosi per potenziare ulteriormente le forze armate nel periodo postbellico.

Verso un nuovo equilibrio globale

L’Europa, nel frattempo, osserva con apprensione l’evoluzione della situazione. La crescente capacità industriale bellica russa rappresenta una minaccia diretta sia per l’Unione Europea che per la NATO, obbligando i Paesi occidentali a rivedere le proprie strategie di difesa. La corsa agli armamenti sembra destinata a intensificarsi, ridisegnando gli equilibri geopolitici nei prossimi anni.


Scopri di più da Diplomazia Italiana

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.