Farnesina: dimissioni del direttore politico Giansanti spia di un malessere più diffuso? La politica estera deve tornare al centro della politica nazionale

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farnesinaDentro la Farnesina: le dimissioni del direttore politico Giansanti sono spia di un malessere più diffuso? La politica estera deve tornare al centro dei disegni della politica nazionale.

In questi giorni alla Farnesina si parla molto delle dimissioni date dal direttore generale degli affari politici Giansanti per protestare per la nomina del Rappresentante permanente italiano presso l’Onu di New York. Giansanti, considerato uno dei più brillanti diplomatici italiani, si era candidato per quell’incarico, ma il Governo ha scelto di nominare Mariangela Zappia, consigliere diplomatico prima di Renzi poi di Gentiloni.

Non è questa la sede per fare valutazioni sui due candidati, ma la questione permette di rilevare due circostanze interessanti.

La prima è che su questo caso il Sndmae, Sindacato dei diplomatici, ha emesso una nota insolitamente critica. Prendendo spunto dalle dimissioni di Giansanti, che hanno pochi precedenti nella storia della nostra diplomazia, il Sndmae ha denunciato “la deteriorata situazione esistente nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale” e ha passato in rassegna un elenco di criticità imputate all’attuale gestione della Farnesina: le procedure per le nomine, il sostanziale blocco delle promozioni, i tagli indiscriminati alle risorse finanziarie, le carenze di personale. Il sindacato ha concluso auspicando che le dimissioni di Giansanti incoraggino “il Parlamento e il prossimo Governo a dedicare la dovuta attenzione alla Farnesina”.

La nota del Sndmae lascia intendere il disagio diffuso tra i diplomatici

La forte presa di posizione del Sndmae lascia più che intendere che fra i diplomatici sia ormai diffuso a tutti i livelli un forte disagio per i ripetuti tagli alle risorse umane e finanziarie così come per la carente gestione delle risorse umane degli ultimi anni, che si sono riverberati sulla funzionalità degli uffici all’estero.

Questo ci porta al secondo punto. È un dato di fatto che purtroppo la politica estera dell’Italia ha negli ultimi anni subito una grave sequenza di rovesci internazionali. Rovesci che, come è noto, hanno convinto un folto gruppo di diplomatici a partecipare al progetto DiplomaziaItaliana.it , con l’auspicio di dare un contributo di idee e proposte per rilanciare la politica estera italiana, con una rinnovata attenzione al tema dell’interesse nazionale.

Buona cosa, quindi, se il Parlamento e il Governo vorranno inserire questi temi nelle proprie agende. L’Italia ne ha oggi più che mai necessità.


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